Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
3a Domenica d'Avvento, 14 Dicembre 2025
Il Signore che
viene a Salvarci è
vicino: “Gaudete!”
Rallegratevi sempre nel
Signore: ve lo ripeto,
rallegratevi, il Signore
è vicino
(Ant. Ingresso)
La
vera gioia
è dono che sgorga dalla
speranza, fiducia e, che
il Signore Dio viene a
salvarci. Nell’A.T. è
l’Alleanza con Dio la
fonte e la sorgente del
gaudio del giubilo e
dell’esultanza. Gesù, il
Messia che viene a
salvarci è la nostra
Gioia quotidiana. La
vera gioia, che nulla
può turbare e nessuno
può toglierla, è dono di
Dio, che esige fiducia e
accoglienza del Suo
amore e della Sua
misericordia, e rispetto
dei Suoi tempi nel
realizzare e compiere i
Progetti della Sua
misericordia. Non sono,
perciò, i piaceri
effimeri a donarci la
gioia, ma la serenità
che scaturisce dal
sentirci amati fino
in fondo. La gioia,
infine, è frutto dello
Spirito Santo, che ha
fatto rallegrare ed
esultare l’anima di
Maria.
“Sei
tu colui che deve
venire, o dobbiamo
attenderne un altro?”
La fede in Cristo non è
un gioco! Non è stata
facile neppure per
Giovanni, il precursore
che ne ha annunciato la
Sua imminente venuta e
che, ora, si chiede se è
veramente Lui l’Inviato,
tanto atteso, mandato da
Dio! Egli , che è in
prigione per la fedeltà
alla sua missione, sente
parlare di Gesù uomo
mite, umile e
compassionevole che
guarisce ogni malattia,
anziché presentarsi
Messia trionfante,
venuto finalmente a
giudicare tutte le
genti, come il
battezzatore in acqua,
insieme con tutti gli
ebrei, si aspettava. La
risposta di Gesù è nei
“segni” di misericordia,
che opera e compie,
restituendo dignità,
umanità nuova e tanta
gioia di vivere al cieco
che torna a vedere, al
muto che comincia a
parlare, al sordo che
può udire parole, allo
zoppo che, addirittura,
fa salti di giubilo, ai
lebbrosi purificati, ai
morti che sono
risuscitati, a tutti i
poveri ai quali viene
offerto il Vangelo della
vita e della gioia!
Giovanni ha avuto il
coraggio
e la forza di mettere in
dubbio le sue visioni e
aspettative personali su
Colui che ha annunciato
e additato quale
Agnello, che viene a
togliere i peccati del
mondo, e ha conosciuto,
nella risposta di Gesù,
la Sua vera Identità:
Egli non è quel Messia,
forte e potente, che
viene a giudicare e a
distruggere i nostri
nemici, ma, è il Figlio
di Dio, che si fa uomo
mite, paziente e
misericordioso, mandato
e venuto a donare amore
e salvezza a tutti noi,
peccatori.
“Siate
costanti anche voi,
rinfrancate i vostri
cuori, perché la venuta
del Signore è vicina”
Le lunghe attese non
possono stancare né
stressare, se
anticipano, nel cuore,
la presenza di Chi si
attende, se si è certi
che Chi si aspetta e che
si desidera, verrà
certamente e se si vive,
pregustando già e
assaporando in anticipo,
la gioia e la festa
dell’Incontro.
Mentre l’agricoltore
saggio
ci vuole insegnare ad
attendere con pazienza e
perseveranza, perché
egli conosce la storia
del seme: deve cadere in
terra, deve scomparire
ed essere divorato dalle
sue viscere, deve
necessariamente morire
per poi poter
germogliare, poter
fiorire, poter portare
frutti copiosi e di
qualità!La crisi di
fede, se statica,
produce solo lamenti
sterili; se, invece,
avviene come/nel
travaglio, genera
laboriosità, ricerca,
attesa che anticipano la
gioia di una nuova vita.
Nella nostra vita di
fede e di relazione,
spesso siamo tentati di
voler e poter ottenere
subito da Dio e dalla
Sua Parola risposte
preconfezionate su
nostra misura e nostri
gradimenti, tanto
esaurienti da toglierci
ogni dubbio e ogni
fatica nella ricerca,
nell’attesa,
nell’ascolto!
Ci manca il coraggio
e la fiducia di saper
attendere
la primavera, dopo il
lungo inverno, per
contemplare il
germoglio, la sua
fioritura e, poi, solo
nell’estate, partecipare
alla festa del raccolto
dei suoi frutti!
Nella prima Lettura,
il Profeta si rivolge e
scuote gli Esuli
sfiduciati, delusi,
sbandati, dispersi,
piegati nello spirito e
segnati nel corpo,
paralizzati dalla
disperazione e li spinge
a sognare, a credere e
intraprendere un nuovo
ritorno, questa volta,
non attraverso il mare (Es.
14), ma attraverso
“una via santa”
tracciata dal Signore
che li guiderà
attraverso “il
deserto e la terra arida”,
trasformata,
prodigiosamente, in un
giardino
lussureggiante.
Ultimo
aggiornamento: 13/12/2025 - 10:38
Indirizzo email
posta@vivodiparoladidio.it