2a Domenica Ordinaria, 19.01.2014
Anche oggi, Gesù è al centro ed è il centro della Celebrazione! Egli è
presentato dal Battista come l’Agnello che toglie il peccato del
mondo e che “battezza nello Spirito Santo”: Ascoltarlo, Accoglierlo
e seguirlo è accogliere il Suo Spirito, essere liberati dal peccato
per vivere da figli, nella gratitudine del dono ricevuto e nella
responsabilità filiale, in una vita santa e immacolata al cospetto
del Padre nostro e di tutti i fratelli. La salvezza promessa ad un
solo popolo, Israele, nella pienezza dei tempi, è stata realizzata a
favore di tutta l’umanità da Gesù Cristo, il Servo profetizzato da
Isaia e riconosciuto e indicato dal Battista, quale ‘Agnello di Dio
che toglie il peccato del mondo’, perché, tutti coloro che sono da
Lui stati santificati, rispondano, nella fedeltà libera e gioiosa,
alla chiamata ad essere santi in-con-per Lui, nella grazia e nella
pace. Egli battezza nello Spirito Santo! Il Battista è il primo
testimone dell’Agnello e modello della testimonianza cristiana. Il
Battista è il testimone dell’Agnello di Dio, perché
ha visto
discendere su di Lui e rimanere in Lui lo Spirito (v 34) e
ha
sentito la Voce del Padre che lo ha definito L’Amato, Suo Figlio,
pienezza di ogni Suo compiacimento. Il quarto Evangelo riassume,
nelle parole del Battista, la confessione e la Professione di Fede
della Comunità delle origini “e io ho visto e ho testimoniato che
questi è il Figlio di Dio” (v 34). La sua è testimonianza, dunque,
vera ed inoppugnabile! Egli assistette, venendone coinvolto in prima
persona, perché ha potuto vedere con gli occhi e contemplare lo
Spirito che discese su Gesù e ha potuto udire con le sue orecchie
chiaramente la Voce che ha presentato il Figlio, l’Amato e ha
annunciato la Sua missione, quella di “battezzare in Spirito Santo”.
Egli è Colui del quale ho detto: dopo di me viene Uno che è avanti a
me, perché era prima di me” (v 30). “Ecco l’Agnello di Dio” venuto a
togliere dal loro cuore e, alla radice, il peccato, causa
dell’infelicità e della morte dell’uomo! Se in ogni religione gli
dèi pretendono sacrifici espiatori per i peccati commessi, Gesù
sacrifica Se stesso e offre la Sua stessa vita, e non solo per
espiare, ma per togliere il peccato del mondo, cioè, i peccati di
tutti, per donare la vita eterna. “Dove abbondò il peccato,
sovrabbondò la grazia!” (Rm 5,20). Ma, se Gesù ha tolto e
toglie il
peccato del mondo, perché il peccato è, ancora, così presente
nel
mondo? Ci risponde la Parola: Cristo ha già salvato ‘oggettivamente’
tutti gli uomini, “togliendo” il peccato del mondo nel dono della
sua incarnazione, morte e risurrezione, mistero nel quale siamo
stati inser
iti
con il Battesimo e di cui siamo resi partecipi attraverso la
Fede e i Sacramenti, ma manca ancora la nostra
risposta personale! La salvezza offerta, infatti, si compie solo
quando la si accoglie, quando si lascia e si permette all’Agnello
Salvatore, sacrificato-immolato, vivente in eterno, di ‘togliere’
alla radice il ‘mio’peccato! In una parola: il peccato, che Gesù ha
tolto, è ancora nel mondo perché gli uomini continuano a
rifiutare
la Sua luce, ‘i Suoi’ continuano a non accoglierLo, il mondo
preferisce le tenebre!
Ad Jesum per Mariam