Veglia Pasquale e Domenica di Pasqua, 05.04.2015
Cristo è veramente
risorto!
‘Proclamare sempre la Tua gloria o
Signore, e soprattutto esaltarti in questa notte
nella quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Egli è il
vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo; è Lui che
morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi
la vita’ (Prefazio Veglia Pasquale). Questa notte non è
che siamo qui convenuti per anticipare la Messa di Pasqua,
ma per vegliare, senza ansia e fretta, mali e vizi
del nostro tempo, e saper attendere, attraverso i
passaggi necessari, per accogliere e lasciarci rendere
partecipi della Sua vittoria sul peccato e sulla morte! Con
amore e passione, attraversiamo, dunque, i quattro
momenti essenziali: Liturgia della Luce, della Parola,
Liturgia Battesimale ed Eucaristica. È veglia di attesa del
vero Amore che si è donato per amore. Non è la solita notte
in discoteca! Notte Santa, che svela il vero senso della
notte del Venerdì, quel venerdì, che riappare nella nostra
esperienza esistenziale, proprio quando non te l’aspetti,
notte in cui tutto sembra finire miseramente! Ecco, un uomo
condannato a morte ingiustamente, inchiodato alla croce dei
malfattori schiavi, visto ‘spirare e morire’ e che
viene deposto dalla croce e posto in una tomba, con un masso
che nessuno poteva mai smuovere! Tutto è finito!
Finalmente questo non ci darà più fastidio e non ci sarà più
di inciampo. L’abbiamo fatto fuori per sempre e, con
Lui, ogni speranza di quanti hanno creduto in Lui e lo hanno
seguito! Sentenza eseguita: è stato crocifisso come un
malfattore, pur avendo fatto bene ogni cosa, il Suo
Corpo è stato sepolto. Il male, i malfattori sembra abbiano
vinto! Così, ragionano i malvagi di ieri e di oggi! Noi,
invece, siamo qui convenuti, per lasciarci liberare da tutto
ciò che ci impedisce di servire e di rispondere all’amore.
Per questo siamo chiamati in questa Veglia, devota e
raccolta, ad aprire i nostri cuori al calore fecondo del
Nuovo Fuoco per lasciarci riaccendere dalla Nuova
Luce, che vince le tenebre, che mai potranno spegnerla,
nella nostra mente, e toglierla dal nostro cuore! La
Risurrezione
del
Signore, però, non è un fatto scontato!
La Pasqua è continuo e permanente passaggio dal male al
bene, dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita! E
questo, perché la Pasqua non si impone, la devi accogliere e
vivere, passando attraverso la conversione permanente,
l’ascolto attento e penetrante della Parola, Luce da seguire
nella ricerca e nella volontà di togliere le grosse pietre
che ostruiscono il cuore e gli impediscono di credere e,
perciò, di amare e sperare! Dall’incontro con Gesù
Risorto, che trasforma e cambia la vita, alla
Missione: andare, ritornare ad annunciare e recare la Bella
Notizia: è Risorto, vi precede in Galilea, la Lo vedrete!
È la Pasqua del Signore! Le nostre corse affannose e
ansiose verso e attorno al sepolcro, ci fanno trovare la
tomba vuota, perché Lui ‘si è ripreso la vita’ ed
‘è salito al Padre’. I discepoli corrono verso il
sepolcro e, partendo da una mancanza di fede, iniziano il
nuovo cammino, ripartendo proprio dalla tomba vuota.
Oggi,
come Maria di Magdala,
la Chiesa corre verso il sepolcro e corre via
da un sepolcro vuoto e fa ripartire la corsa dei discepoli
perché “vedano e credano”, credendo alle Scritture “che
Egli, cioè, doveva risuscitare dai morti”. “Noi,
chiesa del Risorto, oggi, abbiamo a dare la migliore delle
notizie: il Figlio ha vinto la morte e ci aperto il
passaggio alla vita eterna” (Colletta). Celebriamo,
dunque, la Festa “non con lievito vecchio, né con lievito
di malizia e perversità, ma con azzimi di sincerità e di
verità”. Mentre, l’avvicendarsi delle stagioni,
‘celebra’ i loro ciclici ritorni, La Pasqua di
Risurrezione la celebriamo, ogni anno, come un’altra
tappa verso il compimento della Sua Venuta.
Auguri fervidissimi,
allora, fratelli amati!