5a Domenica di Pasqua, 29 aprile 2018

Io sono la Vite vera, il Padre Mio l'Agricoltore, Voi i Miei tralci
Rimanete in Me e le Mie parole rimangono in voi. Osservate i Comandamenti e porterete molti frutti per la gloria di Dio e il Mio amore e la Mia gioia rimarranno in voi! Il tralcio, infatti, se non rimane nella vite, non può portare frutto da sé stesso, perciò, Rimanete in Me e nel Mio amore, perché senza di Me non potete far nulla e chi non rimane in me, come il tralcio, viene tagliato e tolto, secca e, poi, viene raccolto, gettato nel fuoco e lo bruciano (Vangelo Gv 15,1-8).

VOI RIMANETE IN ME ED IO IN VOI
Come rimanere in Gesù? Mediante la Fede e la Carità, l’Ascolto e l’Obbedienza della Parola, la preghiera e i Sacramenti, che ci inseriscono e uniscono a e in Cristo (Battesimo e Cresima) e ci fanno crescere nel Suo amore e nella comunione con Lui e tra di noi, e rimanere in Lui (Penitenza, Eucaristia, Matrimonio, Ordine, Unzione Santa). Ecco le ragioni per rimanere con e in Cristo Gesù: perché Egli è la Vera Vite e noi i Suoi tralci (vv 1.5) e i tralci, che non rimangono nella vite, muoiono (v 4), perché senza di Lui, non possiamo fare niente (v 6). Dobbiamo, perciò, rimanere in Lui per essere purificati dalla Parola che ci annuncia (v 3) e perché le Sue parole rimangano in noi per farci divenire Suoi veri discepoli che portino molto frutto (v 7) e glorifichino il Padre (v 8). In una parola, rimanere in Cristo significa rimanere nel Suo amore, lasciarci amare e convertire! Rimanere per essere e vivere, pensare e agire come Gesù e per Gesù e non per noi stessi.

La Chiesa era in pace, lo Spirito Santo la faceva crescere, la consolidava e la faceva camminare nel timore del Signore
(prima Lettura At 9,26-3).
Il Risorto Gesù chiama il Suo agguerrito persecutore ad essere Suo fedele e coraggioso Apostolo. Ma ‘cosa’ accadde a Saulo durante il cammino di Damasco? Si è lasciato incontrare dal Risorto e si è lasciato amare e trasformare da persecutore spietato e rigido, a testimone zelante e apostolo fervente. Ora, che ha incontrato il Cristo, il Crocifisso Risorto, che gli ha cambiato vita e la missione, nulla e nessuno lo separerà dal Suo amore che sempre più ‘lo spinge’ (2 Cor 5,14a) e lo spingerà a vivere per Lui, fino a poter sperimentare e testimoniare con stupore e nella lode: ‘non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me’ (Gal 2,20) e mai tribolazioni, angosce, persecuzioni, fame, nudità, spada e morte lo potranno separare dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore (Rm 8,35-39). Il persecutore Saulo quando ha incontrato il Risorto, dunque, si è lasciato incontrare, convertire dal Suo amore! La Comunità, invece, ancora, deve farsi convertire, crescere e maturare, perché possa testimoniare, con coraggio e fedeltà, la Sua Risurrezione, cominciando a non aver più paura ad accogliere un fratello (Paolo), un giorno, persecutore e, ora, apostolo, e a non considerarlo più un pericolo e un nemico, ma fratello, testimone e collaboratore nella comune missione!

Questo è il Suo comandamento: Credere ed Amare
(Seconda Lettura 1 Gv 3,18-24). Perciò, ‘figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità’ (v 18). Questo amore ‘nei fatti e nella verità’, cioè, come lo ha vissuto e testimoniato Cristo Gesù, deve, ora, penetrare in noi e convertire la nostra mentalità distorta e riplasmare il nostro stile di vita, deve rimanere in noi per ri-formarci nella nostra vocazione e missione di spendere e donare la vita per i fratelli, come Egli ha dato la Sua per noi.
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Ultimo aggiornamento 27/04/2018 - 11:20