26a Domenica ordinaria, 30 settembre 2018

In sintesi, con la Parola di questa Domenica, Gesù, Maestro e Pastore, nel correggere l’impulsività immotivata di Giovanni, ci vuole insegnare e formare ad atteggiamenti equilibrati e fraterni, che ci aprono all’accoglienza e all’amore verso tutti, in particolare verso i piccoli, gli umili e i disprezzati ed ammonisce severamente tutti noi a non essere giudici spietati ed occasione di scandalo per gli altri che sono ‘piccoli e deboli nella fede’ (Vangelo). Anche Mosè, nella Prima Lettura, corregge l’irruente giovane Giosuè, che vuole circoscrivere e dirigere l’azione dello Spirito dove egli vorrebbe e che invece ‘soffia dove vuole e quando vuole’, con una preghiera, più che un desiderio: magari fossero tutti profeti nel popolo, Giosuè! Il Salmo ci avverte che mai l’osservanza solo esteriore della Legge, deve condurci ad un esclusivismo orgoglioso, ma deve aprirci a benevola e serena accoglienza e condivisione della Salvezza, che il Signore offre a tutti. Nella seconda Lettura, la severa requisitoria (linguaggio legale) di Giacomo contro i ricchi deve essere vista e letta in tale prospettiva: lo sfruttamento del prossimo a favore del godimento edonistico ed egoistico, conduce solo al ‘rifiuto’ degli altri, fondando la propria esistenza sulle ricchezze, che sono già marce, sui vestiti lussuosi già mangiati dalle tarme e sull’oro e l’argento, che vengono consumati dalla ruggine, che si alzerà ad accusarli e ‘divorerà le loro carni come un fuoco’! Nel Vangelo di oggi, Gesù detta una serie di insegnamenti e di istruzioni (detti), pronunciate in situazioni diverse, con l’obiettivo di educare e formare i discepoli, chiamati a guidare ed evangelizzare la futura comunità. Il primo insegnamento riguarda i rapporti con coloro che non appartengono ai ‘nostri’ (38-40) e pur compiono opere di liberazione dal male ‘nel nome di Gesù’. La seconda serie di istruzioni (42-48) verte sulla parola ‘scandalo’: un severo e perentorio monito verso tutto ciò che può essere di impedimento al cammino della fede. C’è uno scandalo esterno ed uno interno: si può ostacolare qualcuno all’interno della Comunità, com’è possibile scoprire qualcosa in se stesso che impedisce di aderire a Cristo. Nel primo caso, ‘i piccoli’ (mikròi) ad esser scandalizzati (ostacolati nel cammino) nella comunità sono i più deboli nella fede. Le parole di Gesù sono durissime: non si può ostacolare impunemente il cammino di chi è più debole e fa fatica! Lo scandalo, infatti, porta al naufragio definitivo di chi già vacilla. Se lo scandalo, poi, si tr

Ultimo aggiornamento
01/10/2018 - 18:21