Ia Domenica D'Avvento, 1 Dicembre 2019
La
venuta del Redentore fonda la nostra attesa: noi
attendiamo, andandoGli incontro e camminando verso ‘Colui
che è venuto, che viene e che verrà’! Vigilanti
nell’attesa del Figlio di Dio, poniamoci, allora, in
ascolto della Sua Parola, che vuole rivelarci e
‘insegnare le Sue vie’ per farci ‘camminare per i
Suoi sentieri’ di luce e di pace (prima Lettura)
e mettiamoci in gioioso pellegrinaggio verso
Betlemme per accoglierne tutti i frutti di
conversione, redenzione, di pace e di salvezza.
Lasciarsi scuotere dall’appiattita ‘normalità’,
dalla miopia irresponsabile e colpevole del non
saper discernere e conoscere ‘i segni’ dell’avvento
della Salvezza, per non cadere nella colpa mortale
di quelli della generazione del tempo di Noè, che
non seppero conoscere ‘i segni’ premonitori del
diluvio che ‘li travolse tutti’ (Vangelo).
Paolo ci annuncia che la Salvezza è vicina e ci
vuole scuotere con decisione per farci svegliare dal
sonno, uscire dalle tenebre, che continuano ad
avvolgerci, per cominciare finalmente a vivere della
luce di Cristo e ad essere rivestiti di Lui (seconda
Lettura). Animati e mossi dal desiderio ardente
di incontrare, finalmente e vitalmente, il Signore
che viene, andiamoGli incontro, con gioia ed
esultanza (Salmo). Avvento: ad-tendere; tendere verso Qualcuno (o qualcosa). La vita stessa, per sua natura, tende ad estendersi e a svilupparsi: è tutta improntata all’attesa di appuntamenti, tappe, traguardi e mete. L’uomo che non aspetta e non attende niente, è un uomo finito e morto. Possiamo affermare con verità che solo ‘dove c’è vita c’è attesa e dove c’è attesa c’è vita’. Vivere e attendere si rincorrono e si richiamano a vicenda. Il Tempo dell’Avvento è Grazia, che vuole scuotere dal torpore, svegliare dal sonno, liberarci dalle tenebre della notte e della morte; è Parola che strappa dal grigiore dell’indifferenza e libera dalla monotonia e atonia di una vita senza entusiasmi e sogni di speranza.
L’Avvento è Kairòs, tempo opportuno, da non sciupare e da non perdere , per rileggere, ripensare e riconvertire la nostra storia e intravedere ‘nuovi germogli’ di vita nuova e di fondate speranze; è un tempo ‘forte’ che deve impegnarci tutti a non rifiutare la Grazia che ci viene offerta, quella di fare sbocciare qualcosa di straordinario, che possa toglierci da dosso la pesantezza e la ripetitività e dia nuovo slancio e vigore alla nostra identità di credenti e un volto più sereno ed amabile alle nostre Comunità. Non dobbiamo più accontentarci di vivere nell’opaca normalità di ogni giorno, senza essere più capaci di cogliere e far ‘germogliare’ il nuovo della Sua venuta che cambia le nostre esistenze per sempre.
Un nuovo Avvento, una nuova occasione di grazia per svegliarci e rimuoverci dalla situazione di ‘opaca normalità’, saper cogliere i segni e ‘il senso nuovo della storia’, essere pronti per andare incontro e lasciarsi salvare dal Signore, che è venuto, viene e verrà.
Andiamo con gioia incontro al Signore! In questo inizio di Avvento, dobbiamo prendere atto e coscienza che, in realtà, è Dio che viene incontro a noi, anzi, è già venuto, viene e verrà. Non siamo noi ad andarGli incontro, ma è Lui che ha deciso di venire incontro a noi, di accogliere noi e la nostra umanità, facendosi uno di noi; l’iniziativa è di Dio che non si lascia condizionare dai nostri peccati e dai nostri rifiuti: Egli continua a venire, ad amarci, a cercarci e salvarci. A ciascuno di noi, chiede solo di aprirGli, finalmente, il cuore per permetterGli di venirci incontro, di amarci, perdonarci e salvarci. Nel volerci incontrare, non si lascia condizionare dai nostri ripetuti rifiuti e dai nostri peccati! Viene ancora a noi a chiederci di aprirGli il cuore! Per questo, ogni anno l’Avvento è grazia, Kairos, che vuole destarci dal sonno per risvegliarci al nuovo giorno di luce e di speranza. L’Avvento celebra l’attesa ardente del Messia, alimenta la speranza e la fiducia nel Padre, che manda il Suo Figlio nel mistero della nostra carne da redimere e salvare e della nostra contorta storia da raddrizzare, fecondare e illuminare. È tempo di grazia, di gioia e di luce, non di tristezza e di assopimento! Vegliate, dunque, fatevi trovare pronti, cercate di capire e comprendere i segni della Sua venuta quotidiana: andategli incontro con gioia, lo sposo verrà e non tarderà!
L’Avvento porta con sé il nuovo, l’inatteso, l’inaspettato! Non è ripetizione, ricorrenza ciclica e semplicemente ripetitiva nella sua sterilità e infecondità. L’Avvento carico di nuovi slanci ed entusiasmo che fa ardere in noi il desiderio di conscere le vie del Signore per incamminarci per i Suoi sentieri, camminare alla Sua luce, vigili e attenti, e andare con gioia incontro al Signore. L’Avvento per il cristiano è tutto ciò che la primavera è per la natura: fa germogliare, rifiorire e fruttificare di nuovo la vita. È un tempo opportuno, dona
to,
offerto, Kairos,
da non perdere per nessun altro motivo o
altri interessi! Il Tempo di Avvento, è occasione favorevole ed unica per rileggere e rifondare la nostra storia personale e comunitaria, familiare e sociale e intravedere ‘nuovi germogli’ di giustizia, di amore e di pace.
Ultimo aggiornamento 29/11/2019 - 11:45
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