Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Maria Madre di Dio, 1 Gernnaio 2021
Dio mandò il Suo Figlio nato da Donna
Iniziamo
il nuovo cammino di questo Anno con fede e forti
della Benedizione
di Dio Uno e Trino, affidandoci a Maria, che ci ha
donato il Figlio di Dio, Suo Padre che, facendoci
dono dello Spirito del Suo Figlio, ci ha resi tutti
Suoi figli adottivi.
Iniziare un Nuovo Anno vuol dire prendere coscienza
che Dio Creatore e Signore del tempo, ce ne concede
ancora come nuova possibilità di convertirci ad un
futuro migliore.
La Parola,
oggi e sempre, ci aiuta a leggere il passato e a
programmare il futuro: dobbiamo innanzitutto saper
dire grazie e rendere lode a Dio Padre, per l’anno
trascorso, per il bene che, con la Sua grazia
abbiamo potuto compiere, e, nello stesso tempo, con
lealtà e coraggio e con tanta umiltà e sincero
pentimento, dobbiamo riconoscere e ammettere tutto
il male commesso e chiedere pietà e misericordia,
rinnovando gli impegni battesimali e il fermo
proposito di sapere trarne insegnamenti e rinascita
per il futuro.
Tutti abbiamo
sperimentato come ogni anno sia
diverso dall’altro, ma questo 2020, per quanto di
inaudito e tragico ci è accaduto, ha bisogno di una
più profonda e seria riflessione per rivolgere
saggiamente la mente agli avvenimenti personali,
familiari, comunitari e planetari che ci hanno
contrassegnato e scrutarli e interpretarli alla luce
della Parola Vivente, Cristo Gesù, mandato dal Padre
e nato da Maria. Dobbiamo, perciò, anche saper
discernere tutti i doni ricevuti e pronunciare e
cantare, speranzosi e grati, il nostro ‘Te
Deum Laudamus’ e invocare misericordia per le
nostre inadempienze, i nostri egoismi, indifferenze,
ingiustizie, mancanze di amore, di fraternità, di
rispetto degli altri e dello stesso Creato, per
iniziare un Nuovo Anno di Grazia, di Pace,
Giustizia e Fraternità Universale.
Cosa ci ha fatto capire
questo Anno attraversato e dominato da questa
pandemia? In primis ci ha colpiti nel nostro
delirio di onnipotenza, facendoci toccare con
mano che siamo estremamente vulnerabili,
fragili, limitati, dipendenti e
impotenti. Ci sono stati e ci sono smarrimenti,
paure, ansie, impoverimenti, perdite di lavoro e,
soprattutto, tantissime vittime, per lo più anziani,
che sono morti e continuano a morire in solitudine,
senza conforto e consolazione, senza affetti e senza
amore! E noi ci preoccupiamo per la perdita
economica, sopportiamo con insofferenza le regole
necessarie e restrittive, per difenderci dal virus,
inventiamo slogan insipienti come ‘ce la faremo a
tornare come prima’ e ci consoliamo che
quest’anno ‘maledetto’ sta per finire e possiamo,
d’incanto, entrare nell’anno nuovo e dimenticare
questo passato inquieto e disastroso per colpa di
questo virus ‘maledetto’. Ma perché, prima di dare
la colpa al virus non cerchiamo le nostre? Perché
affannarci a cercare e indicare un luogo geografico,
da dove è iniziato e non cominciamo a dirci tutta la
verità che, cioè, questa pandemia è stata generata
dai nostri egoismi personali e geopolitici, dalla
sete di avere e possedere sempre di più,
dall’idolatria del nostro io e del denaro, dal
nostro scellerato modo di bistrattare la Natura?
Allora, fermiamoci un momento e cerchiamo almeno di
recuperare quanto ci ha insegnato questa drammatica
e dolorosa ‘prova’, accogliendo la Grazia della
Parola di vita e verità e lasciamoci convertire ad
un nuovo sistema e stile di vita più umano e più
fraterno e non più fondato sul profitto, ma sulla
giustizia sociale e sulla necessità assoluta di
‘custodire’ il Creato. Passare dall’anno vecchio,
cronòs che
imprigiona l’uomo, al nuovo, che dona vita nuova
all’Uomo e al Creato, vuole e deve significare,
rinunciare alle cose vecchie (egocentrismo, delirio
prometeico, idolatria dell’io, del potere e del
denaro) e immergersi nel
Kairòs di Dio, la Grazia del Tempo della
Salvezza! Nel 2020 non c’è solo la pandemia,
ma anche tanto amore, tanta solidarietà, tanti gesti
eroici, nobili e generosi e non solo da parte del
personale sanitario, perché tanta carità è sgorgata
in molti, tante conversioni ai veri valori e alle
cose buone e belle che avevamo
trascurato e dimenticato! Anche le acque dei fiumi e
dei mari sono più limpide e i cieli più tersi, gli
animali in estinzione si moltiplicano, le Città si
colorano di luce, spogliandosi dallo smog, la natura
sembra sorridere per la brusca frenata
dell’inquinamento e dell’emissioni di gas; lo sforzo
e la volontà da parte delle nostre famiglie, e della
quasi totalità dei cittadini a rispettare con
saggezza e responsabilità le norme restrittive per
difenderci e proteggerci! I bambini che sono nati,
le coppie che hanno celebrato il matrimonio, i tanti
anziani che ce l’hanno fatta! Riconoscere il
bello che rinasce è riconoscenza che esprimiamo,
nella gratitudine, per la grazia dell’Anno vissuto e
che, ora, riconsegniamo a Dio, accogliendo la Sua
nuova possibilità che ci dona e affida in custodia
per farne dono di pace universale e fratellanza. Io
benedico e ringrazio Dio per quanto di bello e di
misterioso mi ha fatto in questo anno, seppure nella
mia vulnerabilità, piccolezza e debolezza! Ogni anno
attraversato, sì, dal mio peccato, ma soprattutto
dominato dalla Sua grazia! Lo ringrazio per avermi
fatto sperimentare, durante le prove dolorose e
devastanti di questo anno angoscioso, che neanche il
pericolo
di morte, né la mia fragilità e la mia miseria e né
il mio peccato, mi hanno fatto sentire abbandonato e
né separato dell’amore misericordioso di Dio ‘in
Cristo Gesù, nostro e Signore’, il quale ‘è
morto, anzi, che è risuscitato, siede alla destra
del Padre e intercede per noi’ (Rm, 34-35.39).
Il 2020 un anno da
dimenticare? Troppo comodo e
insensato dimenticare per non ammettere le proprie
responsabilità? Il 2020 è da ricordare, invece, è da
scrutare e da riscattare perché ciascuno di noi ha
contribuito a renderlo così orrendo e ‘maledetto’! È
da ricordare in ogni suo passaggio, per poterci
convertire e aprirci al nuovo futuro! È da ricordare
perché senza memoria e senza correggerci dai nostri
errori del passato non costruiremo un futuro
migliore. Insieme con Maria, Madre di Gesù e Madre
nostra, sotto la custodia vigile ed esigente di
Giuseppe, illuminati e guidati dal Sole senza
tramonto della Parola di Dio, immergiamoci con
fiducia e amore nel Nuovo Anno 2021, ulteriore
Grazia per farci
uscire dallo smarrimento e scoraggiamento per quanto
di oscuro e triste ci è accaduto e continua ad
accaderci ancora!
Ultimo aggiornamento 31/12/2020 - 08:44
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