Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

2a Domenica Ordinaria, 17 Gernnaio 2021

Che cosa cercate?
Perché e per cosa avete deciso di seguirMi? Gesù, subito, obbliga i due discepoli di Giovanni, e ciascuno di noi, ad interrogarsi sul perché hanno deciso di seguirLo: per ottenere ‘cose’, per soddisfare i propri interessi, per raggiungere i propri scopi e per soddisfare i propri desideri e per realizzare i propri progetti, o per il desiderio cosciente e vivo di fare esperienza piena dell’Agnello di Dio e conoscere la Volontà e il Disegno di amore del Padre che Egli è venuto a rivelare e a realizzare, chiedendo la nostra collaborazione e partecipazione?
Che cosa cercate?’ Deve provocarci, anche oggi, nella profondità di noi stessi per risponderGli, nella verità, e andare davvero a vedere ‘dove’ abita, cosa dice e cosa fa, per entrare in comunione con Lui, svuotando il nostro cuore dalle tante ‘cose’ che ci impediscono di ‘rimanere’ con Lui e in comunione con Lui. Perché, allora, Gesù chiede loro ‘cosa cercate’ e non ‘Chi cercate’? Perché, alle guardie, che sono andate ad arrestarLo al Getsemani e alla Maddalena, al primo mattino di Pasqua, Gesù domanda ‘Chi stiano’ cercando, e ai due discepoli di Giovanni, che hanno scelto e deciso di seguirLo, viene chiesto subito ‘Che cosa cercate’?
La loro risposta ‘Rabbì, dove dimori?’ seguita dall’invito di Gesù, ‘Venite e vedrete’, dà inizio al loro nuovo cammino, insieme con il Rabbì Gesù, per passare dall’iniziale ‘che cosa’ cercano, all’esperienza piena di ‘Chi’ devono ‘cercare’ per sapere e conoscere ‘cosa’ Egli chiede per poterLo seguire e rimanere con Lui! Un cammino guidato dall’ascolto, che comincia proprio da questa domanda provocatoria, ‘che cosa cercate’, che sono le prime parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni, e che spingono e richiedono saggio discernimento, perseveranza nella Sua fedele sequela e nel voler ‘rimanere’ insieme e in comunione con Lui!
Nella Seconda Lettura, anche l’Apostolo Paolo pone ai Corinzi, libertini e accomodanti, due domande retoriche per indurli a discernimento e a conversione dal loro stile di vita sessuale licenzioso, perverso e impudico: ‘Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo e tempio dello Spirito Santo’?
Ai Corinzi, che continuavano a strumentalizzare il principio cristologico paolino: “tutto mi è lecito in Cristo”, distorcendone il senso genuino e piegandolo ai propri vizi, e arrivavano a vivere secondo il loro principio che “il corpo è per l’impudicizia”, l’Apostolo risponde: il corpo, ‘invece’, non è per l’impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo! Infatti, i nostri corpi sono membra di Cristo, che le ha riscattate con il Suo sangue e Dio, che Lo ha risuscitato, risusciterà anche i nostri corpi con la Sua potenza. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo, cioè, con la totalità della vostra Persona!
Tutto mi è lecito! Questa espressione, che si ritrova in Aristotele e nella Filosofia stoica, era principio ricorrente anche tra i Cristiani. Paolo li corregge e li invita alla conversione, affermando che il ‘tutto mi è lecito’, non autorizza alcuno a fare ciò che gli piace e gli pare. Li invita ed esorta ad esaminare tutto, a volere discernere ogni cosa, individuare chiaramente quello che onestamente giova (1 Ts 5,21) e tenere e perseguire ciò che è buono e bello! E, così, il suo insegnamento si conclude con questa sua scelta e il suo principio: Ogni cosa mi è lecita ma io non mi lascerò dominare da nulla (1 Cor 6,12).
Nella Prima Lettura, per tre volte il Signore chiamò il giovane ‘Samuele’ ed egli per tre volte, scambiando la voce del Signore con quella del sacerdote, disse ad Eli: ‘Mi hai chiamato, ‘eccomi! Tutto questo perché il Giovane che cresceva, ancora ha poca familiarità con la Parola di Dio e non ha avuto alcuna esperienza della Sua voce, perché egli ‘non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la Sua Parola’ (v 7). Tuttavia, Samuele si dimostra sempre pronto e disponibile: ogni volta che si sente chiamare, si alza e corre da Eli, il quale lo aiuta a comprendere che è il Signore a chiamarlo ed egli, con gioia ed entusiasmo, la quarta volta, gli risponde: ‘Parla, perché il Tuo servo ti ascolta’! E dal quel momento, ‘il Signore fu con lui ed egli ‘non lasciò andare a vuoto una sola delle Sue parole’.

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
dal 18 al 25 gennaio 2021:
RIMANETE NEL MIO AMORE: PRODURRETE MOLTO FRUTTO” (Gv 15,5-9)
Giorno 1
: Chiamati da Dio: “Non siete voi che avete scelto Me, ma Io ho scelto voi” (Gv 15, 16a)
Giorno 2
: Maturare interiormente: “Rimanete uniti a Me, e Io rimarrò unito a voi” (Gv 15, 4a)
Giorno 3
: Formare un solo corpo: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi” (Gv 15, 12b)
Giorno 4
: Pregare insieme: “Io non vi chiamo più schiavi [...]. Vi ho chiamati amici” (Gv 15, 15)
Giorno 5
: Lasciarsi trasformare dalla Parola: “Voi siete già liberati grazie alla Parola che vi ho annunziato” (Gv 15, 3)
Giorno 6
: Accogliere gli altri: “Vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo” (Gv 15, 16b)
Giorno 7
: Crescere in unità: “Io sono la vite. Voi siete i tralci” (Gv 15, 5a)
Giorno 8
: Riconciliarsi con l’intera creazione: “Perché la Mia gioia sia anche vostra, e la vostra gioia sia perfetta” (Gv 15, 11).

Rimanendo in Cristo, sorgente di ogni amore, cresce il frutto della comunione

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Ultimo aggiornamento 16/01/2021 - 10:06

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