Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
16a Domenica Ordinaria, 18 Luglio 2021
Ebbe compassione di loro e si mise a insegnare loro molte cose
Il
Signore è Pastore del Suo popolo, il nostro
Pastore, bello e compassionevole: ci raduna dalle
nostre dispersioni, ci fa tornare sui retti Suoi
sentieri, ci nutre con il Suo amore e ci istruisce e
ci insegna, con la Sua infinita sapienza, a cogliere
il vero senso, il fine e il valore della nostra
vita, dono e responsabilità.
Noi, salvati dall’unico Pastore
compassionevole, Gesù Cristo, scelti e istruiti da
Lui, Maestro sommo e benevolo, guidati e formati
dalla Sua sapienza, ora, siamo mandati ad essere
pastori come Lui.
Il Messia-Pastore,
che ha compassione per quella tanta gente sbandata e
impaurita, perché è senza un pastore vero che la
guidi, la conduca, la istruisce e le indica i retti
sentieri della vita (Vangelo), è la promessa
pienamente mantenuta e realizzata da Dio, Pastore
d’Israele (Salmo), quale virgulto di
giustizia, annunciato dai profeti (prima Lettura).
Egli è Salvezza per il Popolo della ‘prima’
Alleanza, Israele, ed è Salvezza ‘piena’ (Shalom)
anche per ‘i lontani’, i Pagani, unico
Pacificatore, Riconciliatore e
Costruttore di unità, capace di raccogliere i
figli di Dio dispersi, di guidarli e di ricondurli
al Padre (seconda Lettura).
Gesù Vide quella grande
folla, e nel Suo cuore ebbe compassione di
loro, ‘perché li ha visti come pecore che non hanno
pastore, e si mise a insegnare loro molte cose’ (v
34). Gesù si commuove di amore viscerale materno,
nel vedere la grande folla che lo cerca perché è
senza pastore! E, preso da profonda compassione, si
fa Pastore di quelle pecore vaganti, senza guida e
senza meta, portando a compimento la promessa antica
della profezia di quel ‘virgulto’ e ‘germoglio
giusto’ della stirpe di Davide, il quale ‘regnerà
da vero re-pastore’ e ‘eserciterà il diritto
e la giustizia sulla terra’ (prima Lettura).
Gesù, nuovo Buon Pastore, si prende cura di questa
grande folla senza guida e subito ‘si
mise ad insegnare loro molte cose’,
radunandola e riunendola attorno alla Sua persona e
costituendola Suo nuovo Gregge, nuova
Umanità e nuova Comunità! Così, Gesù il
vero Re-Pastore, promesso in quel germoglio ‘saggio’
e ‘giusto’ preso da viscerale materna compassione,
ferma i remi e scende dalla barca, sceglie di
rinunciare di prendersi un po’ di riposo insieme con
i Suoi Apostoli, per prendersi immediatamente
cura di loro: e si mette a servizio di tutta quella
gente, insegnando loro ‘molte cose’. Infatti,
Gesù, a questa grande folla che ha bisogno,
sì, di una guida e di un pastore, ma
soprattutto, cerca un
Maestro che insegni le ‘molte cose’, che non
conosce, e che doni la Sua Parola, Luce di speranza
e Cibo che non perisce e che nutre per la Vita
Eterna, prima di darle ‘il cibo che perisce’, quel
pane che moltiplicherà e farà distribuire dai Suoi,
solo a fine giornata (Mc 6, 35-44).
Il riposo di Gesù
e dei Suoi è, ora, mettersi a disposizione e
servire questa gente, disorientata ed affamata
della Sua Parola e dei suoi Insegnamenti, il cibo
che fa vivere e non perisce! L’ha vista stanca,
Gesù, quella folla, disorientata, inquieta e
affamata di verità: avrebbe subito potuto
moltiplicare il pane per loro, ma prima vuole
illuminarla, formarla, saziarla della vita della Sua
Parola di verità, il ‘cibo
che non perisce’, e perciò, preso da materno
amore per loro, cambiò programma ‘e si mise a
insegnare loro 'molte cose.’
Come diventare Pastori.
Guardando, osservando, imparando e, soprattutto,
ascoltando e seguendo Cristo Gesù, il Buon Pastore,
che ha fatto fare pace, riconciliando
definitivamente tutti, sia ‘i vicini’ sia ‘i
lontani’, gli uni e gli altri, ‘al Padre in un
solo Spirito’, mediante la Croce (Vangelo e
seconda Lettura). È Pastore solo chi pasce le pecore
e non chi si pasce degli agnelli! Diventa ed è
pastore chi, unito intimamente a Gesù, unico
Pastore eterno, nella sequela fedele e quotidiana,
si prende cura dell’esistenza degli altri,
dimenticando e ‘rinnegando se stesso’, fino a donare
tutta la sua vita per la vita del gregge, come Gesù,
il buon Pastore, che ha dato la Sua vita per la
salvezza delle Sue pecore! Gesù, il vero Pastore,
che sente compassione, amore viscerale-materno,
prima per gli Apostoli, che vede stanchi e provati
dalla fatica della loro missione compiuta e a loro
offre e propone un po’ di riposo e di sollievo; poi,
verso quelle folle raminghe e incerte, perché le
vede senza veri pastori. È Gesù che si presenta e
rivela nei fatti,
Pastore che prende su di sé i pesi, le
fatiche, le incertezze, i bisogni e le sofferenze
degli altri! E si fa, anche, loro
Maestro
ed espande in loro la Sua sapienza che illumina la
mente e riscalda il cuore: ‘si mise ad insegnare
loro molte cose’, quelle vere che ti sollevano, ti
rimettono in cammino, ti cambiano la vita e ti
ridanno la gioia e la fiducia che vale la pena
viverla, come il nostro Buon Pastore e Sommo
Maestro che la dona e la spende tutta per la
vita delle Sue pecore!
Ultimo aggiornamento 17/07/2021 - 12:24
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