Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
4a Domenica di Pasqua, 11 Maggio 2025
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno
Cristo Gesù, Pastore eterno e Agnello di Dio, immolato per la vita del Suo gregge
È
Cristo Gesù il vero
Pastore delle pecore,
l’Agnello di Dio,
mandato a togliere il
peccato del mondo. La
Sua voce è il respiro
del Padre e la vita che
è venuto a donarci, è la
vita stessa di Dio, in
quanto il Figlio e il
Padre “sono una cosa
sola”.
Nell’A.T. Dio viene
chiamato spesso
“Pastore” del Suo
popolo. Anche nel N.T.
Gesù dichiara: “Io
sono il Buon Pastore”.
Egli è il “Buon/Bel
Pastore” che guida
con conoscenza,
conduce con sicurezza,
nutre con amore le Sue
pecore (figlie e
madri) e i Suoi
agnelli (figli e
padri), affinché
siano e rimangano sempre
uniti a Lui e tra di
essi. Conosce e ama
tutte le sue pecore, le
chiama per nome, le
difende sempre dai
pericoli mortali, fino
al dono della Sua vita.
Gesù, non solo è il
“Buon Pastore”,
ma è anche Agnello
senza macchia che si
sacrifica e si offre
al Padre per la salvezza
del Suo gregge a lui
affidato perché lo
conduca alla vita
eterna, mediante il Suo
sacrificio che espia i
nostri peccati (2a
Lett.).
Il Suo è e deve essere
un gregge aperto a tutti:
nessuno è escluso,
nessuno deve sentirsi
scartato e nessuno deve
osare estromettere
alcuno! La Chiesa è
l’Ovile del Signore,
Pastore, unico ed
universale, che vuole
che tutti gli uomini vi
entrino come Sue amate
pecore.
Come pecore senza
Pastore.
Cristo Gesù, Agnello
e Pastore, è mandato dal
Padre per raccogliere il
Suo gregge disperso,
guarire le pecore ferite
a morte e Salvarle e
condurle alla vita
eterna, immolando la sua
vita per amore di tutte
le pecore e riportarle
nelle mani del Padre che
per questo gliele ha
affidate e per questo lo
ha mandato.
Gesù, Pastore eterno
e Agnello immolato,
instaura con ciascuno di
noi rapporti personali
di conoscenza e di
amore, di affetto,
rapporti dove non è più
possibile naufragare
nell’anonimato. Con Lui
come guida, i credenti
lo sentono interessato
con amore alla propria
avventura e “non
avranno più fame, né
avranno più sete, né li
colpirà il sole, né
arsura di sorta, perché
l’Agnello sarà il loro
Pastore e li guiderà
alle fonti della vita, e
Dio tergerà ogni lacrima
dai loro occhi”
(Seconda Lettura).
Noi siamo le pecore
smarrite,
malate, stanche,
avvilite e
abbandonate, oggetto
della promessa e della
beatitudine: “non
andranno mai perdute”.
Questa è la Parola di
Dio che produce sempre
ciò che promette
ed annuncia che noi,
Suo gregge, non andremo
alla perdizione, siamo
nelle mani del Buon
Pastore che ci conduce
amorevolmente e “nessuno
mai potrà strapparci
dalle mani Sue e dalle
mani del Padre”.
La Sua voce è
inconfondibile nel fiume
di parole, di suoni e di
messaggi che, oggi più
che mai, ci invadono il
cuore e ci stordiscono
l’anima. La Sua è voce
dal timbro sempre
amorevole del Pastore
che ci conosce, ci ama,
resta sempre accanto a
ciascuno di noi, ci
conduce dolcemente sui
sentieri del Suo amore e
ci fa dono della vita
eterna.
Il “Bel-Buon” Pastore
ci conduce, senza
forzarci, senza imporci
la Sua andatura:
rispetta la libertà che
ci ha dato, riconosce e
non frena la nostra
capacità di decidere,
apprezza i nostri sforzi
e sa ascoltare il nostro
cuore inquieto e sa di
cosa ha bisogno perché
lo conosce fino in
fondo. Per questo
vogliamo seguirLo,
perché sappiamo di poter
contare sempre sulla Sua
paziente bontà e
misericordia infinita.
Ora, per ciascuno di
noi, è facile conoscere
e distinguere la Sua
voce: ha il timbro
inconfondibile
dell’amore senza misura
del Pastore che non solo
ci guida alla vita
eterna ma che dona la
Sua vita per la nostra
vita! Non possiamo più
confonderlo né
sostituirlo con altri
falsi pastori mercenari
e infedeli!
Dall’Ascolto nasce la
Sequela.
È proprio l’ascolto
di questa Parola
a creare il legame
autentico tra Noi e
il Risorto. Egli non ci
raggiunge più attraverso
una presenza fisica, ma
attraverso la Parola
(e, naturalmente, i
Sacramenti):
mediante l’Ascolto
s’instaura
un’appartenenza profonda
tra Colui che
parla e chi
ascolta la Sua voce,
che ha un timbro
particolare e
inconfondibile::
quello dell’amore!
Seguire il Cristo,
dunque, significa
mettersi non per un’autostrada/i>,
ma per un percorso
stretto e ripido
(cfr. le difficoltà di
Paolo e Barnaba nella
Prima Lettura).
Tuttavia, pur con tutte
le sofferenze e le
persecuzioni che la
sequela comporta, si può
contare sempre sulla
Guida sicura del
Pastore, Agnello
immolato che ci dona “la
vita eterna” e mai ci
lascerà smarrire e
disperderci, ma tutti ci
salverà e mai permetterà
ad alcuno di “strapparci
dalle Sue mani e dalle
mani del Padre Suo“che a
Lui ci ha affidati e
consegnati.
Ultimo aggiornamento 10/05/2025 - 09:37
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