Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale, Paola 1 Agosto 2020
Domenica di Pentecoste, 8 Giugno 2025
Vieni, santo spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore
Vieni, Spirito Santo
Consolatore
perfetto, Ospite
dolce dell’anima…
O Luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi
fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa
.Lava ciò che è
sordido, bagna ciò
che è arido, sana
ciò che sanguina.
Piega ciò che è
rigido, scalda ciò
che è gelido…
Dona morte santa,
dona gioia eterna
(Sequenza)
La
Pentecoste
non è una specie di
compimento del
Mistero Pasquale, al
quale nulla
assolutamente manca,
ma ci fa capire che
il dono dello
Spirito, partecipato
a noi in modo
particolare nei
Sacramenti del
Battesimo, della
Confermazione e
dell’Eucaristia, ci
fa vivere dell’amore
trinitario di Dio
fin da quaggiù.
La Celebrazione
della Domenica di
Pentecoste,
festosa e
solenne, narra la
ricchezza dei doni
dello Spirito,
senza, però,
togliere il senso
del mistero: è lo
Spirito ad agire,
infatti, con sovrana
libertà, a guidare e
a condurre i
battezzati credenti
lungo le strade del
mondo, e a rivelare,
per mezzo loro, la
salvezza apportata
da Cristo Gesù, per
questo, mandato dal
Padre. La Pentecoste
compie la profezia
del Battista che
risponde alla
domanda “Sei tu il
Cristo?” “Io vi
battezzo con acqua,
ma viene uno che è
più forte di me,
costui vi battezzerà
in Spirito Santo e
fuoco” (Lc
3,16).
Cristo Risorto,
con il dono dello
Spirito ai Suoi,
riuniti nel
Cenacolo, compie lo
stesso “gesto”
di Dio nel racconto
della creazione:
lo Spirito donato
è la vita di Dio
trasmessa all’uomo,
il Suo soffio
vitale che ci fa
vivere ed anima la
nostra esistenza. Il
dono dello Spirito,
ricevuto dai
discepoli li
trasforma e
li muove sulle
vie della Missione,
li strappa
alla stanza
del Cenacolo li
spinge sulla
pubblica piazza per
annunciare il
Signore Morto e
Risorto, li rende
capaci di farsi
intendere da ogni
uomo. Non si tratta
dunque, solamente,
di un dono da
accogliere: esso
provoca una
trasformazione
nel profondo e
mobilita, mette
in movimento,
infonde vitalità e
slancio, altrimenti
inspiegabili. Nel
soffio dello Spirito
dalle tante lingue
di fuoco, sgorgate
da un unico fuoco,
nasce una nuova
creazione e alla
Chiesa viene
consegnata questa
precisa Missione:
Dio vuole che tutti
gli uomini siano
salvi!
Lo Spirito Santo,
Fuoco vitale
dell’amore del Padre
e del Figlio, ci
consola, ci
plasma e ci
ricrea a nuove
creature e a figli
adottivi e coeredi,-
sempre che noi non
poniamo ostacoli e
ci lasciamo svuotare
dalla nostra
presunzione,
superbia ed egoismo,
e aprirci
definitivamente
all’amore di Dio,
Uno e Trino per
lasciarci redimere e
salvare.
Lo Spirito crea
comunione tra uomini
diversi per lingua,
per cultura, per
origini e nazioni e
ci conduce,
giorno dopo
giorno, alla
comprensione della
verità tutta intera
e alla libertà dei
figli di Dio! La
novità dello Spirito
sorpassa le
abitudini,
scompagina la
ripetitività e,
aprendoci all’inedito
di Dio, ci fa
comprendere come
la verità sta
oltre le nostre
presunte certezze,
come la Sua
gioia non è
semplice allegria
effimera e
passeggera, come
l’amore
richiesto è più
grande dei nostri
gesti di carità,
come la fede
non s’identifica con
la dimensione
superficiale ed
esteriore di
tanti nostri riti.
La Pentecoste
è l'inizio della
Chiesa, ma, anche
l'inizio di un nuovo
mondo. Quel
giorno di Pentecoste
fu decisivo per i
discepoli che
avevano bisogno di
un evento
che, come un vero
terremoto interiore,
sconvolgesse
finalmente e
profondamente il
loro cuore: quella
potente Energia che
li ha scossi, quel
Fuoco nuovo che li
avvolse e cominciò a
purificarli e
ricrearli dal di
dentro: la paura è
stata trasformata in
coraggio, l'egoismo
fu bruciato
dall'amore.
Iniziava un
tempo nuovo, il
tempo dell’agire
dello Spirito nella
Sua
Chiesa!
Lo Spirito Santo,
come quel giorno di
Pentecoste, è effuso
anche su di noi
perché usciamo dai
nostri egoismi,
dalle nostre
chiusure di cuore e
di mente per
comunicare al mondo
l'amore del Signore
nel dono dello
Spirito. Anche a noi
viene fatto in dono
la "lingua" del
Vangelo e il "fuoco"
dello Spirito che
inaugura un tempo
nuovo, il tempo
della comunione e
della fraternità. È
il tempo
dello Spirito, che
non può sgorgare da
noi, sebbene ne
siamo coinvolti; e
neppure sgorga dai
nostri sforzi, anche
se ci vengono
richiesti. È un
tempo che viene
dall'alto, da Dio,
come quelle fiamme
di amore che si
posarono su ogni
discepolo e che,
oggi, si fermano in
ciascuno di noi!“
Senza lo Spirito
Santo
Dio è lontano,
Cristo rimane nel
passato, il Vangelo
è lettera morta, la
Chiesa è una
semplice
organizzazione,
l'autorità è una
dominazione, la
missione una
propaganda, il culto
una evocazione, e
l'agire dell'essere
umano una morale da
schiavi. Ma nello
Spirito Santo il
cosmo è sollevato e
geme nella
gestazione del
Regno, Cristo
risorto è presente,
il Vangelo è potenza
di vita, la Chiesa
significa comunione
trinitaria,
l'autorità è un
servizio liberatore,
la missione è una
Pentecoste, la
liturgia è memoriale
e anticipazione,
l'agire umano è
divinizzato”
(Patriarca
Atenagora).
Ultimo aggiornamento: 07/06/2025 - 09:58
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