Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, 22 Giugno 2025

Tutti ne mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste
Oggi, celebriamo il  Mistero di comunione tra Dio e la Sua creatura, che continua ad essere riunita incessantemente per essere nutrita e saziata perennemente dal Pane vivo disceso dal cielo e del Sangue della Nuova alleanza, Cristo Gesù, che vuole assimilare a Sé tutti coloro che si riuniscono nel Suo nome, celebrano quanto Egli ha istituito e comandato di celebrare in Sua memoria, e  mangiano degnamente il Suo Corpo e bevono il Suo Sangue, nella piena condivisione, fraternità, unità e comunione. Il Pane Eucaristico e il Calice della Salvezza continuano a nutrire, dissetare e a riunire nel tempo i credenti, chiamati a partecipare alla Mensa del Signore, segno della Sua eterna e definitiva Alleanza. Cristo dona il Suo Corpo eucaristico a noi per riunirci in un solo corpo, il Suo corpo, che è Chiesa. L’Eucaristia, non solo è “segno”, ma è la fonte e il culmine della comunione fraterna universale! Cristo Eucaristia, dunque, causa efficiente dell’Unità universale della Sua Chiesa e dell’intera Comunità degli uomini. Ecco perché senza Eucaristia non c’è Chiesa, perché è l’Eucaristia che fa la Chiesa, la quale, facendo l’Eucaristia, si impegna a farsi Eucaristia, a spendere, cioè, e a donare la propria vita nel “distribuire”, nella fedeltà del Suo comando, il Pane spezzato, che riceve dal Suo Signore, per sfamare il mondo e saziarlo dell’abbondanza della Sua misericordia.
Le tre Letture vogliono ricordarci che la Presenza reale di Dio in Gesù, accolto nel segno del pane spezzato e donato per noi, e nel Sangue versato per la Nuova alleanza, ristabilisce la comunione con Lui e tra noi, fratelli tutti. Melchisedek, “Re di Salem e sacerdote del Dio altissimo”, nell’offrire pane e vino, e nel benedire Abramo, prefigura Cristo, unico e sommo Sacerdote e Agnello immolato per la salvezza del Suo popolo. L’offerta del pane e del vino, prefigura l’Eucaristia, offerta salvifica che Gesù fa di Sé sulla Croce per la nostra salvezza (Prima Lettura).
Il Salmo preannuncia la venuta di Cristo Signore, Re messianico e sommo ed eterno Sacerdote, che  dona Se stesso e insegna e comanda ai Suoi discepoli a fare lo stesso e annunciando che Egli sarà sempre presente nel Corpo spezzato e nel Sangue versato che la Chiesa celebra nella comunione e fratellanza universale.Paolo, nella seconda Lettura, contesta alla sua  comunità, pervasa e attraversata da divisioni, disparità, da egoismi ed individualismi che contraddicono la stessa celebrazione della Cena del Signore, e, perciò, non può celebrare il Sacramento della Comunione in uno stato di lacerazione e di disgregazione. È inconcepibile, infatti, pensare e credere che si possa celebrare l’Eucaristia nelle divisioni e nelle contrapposizioni; che si possa adorare e ricevere il Signore nel rancore e nell’inimicizia e senza rispetto e amore per i fratelli, membri dello stesso corpo! Dunque, se persiste lo scandalo di una comunità divisa, contrapposta ed egoista, questa non può celebrare degnamente l’Eucaristia, anzi, mangiando il pane e bevendo il vino, mangia e beve la sua condanna!
Nel Vangelo di Luca, Gesù non dà direttamente alla folla il pane e i pesci “spezzati”, ma incarica i dodici - discepoli, con gesto inequivocabile, di distribuire il pane alla folla di allora e della comunità dei credenti di ogni tempo: “Li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla”. Come alle nozze di Cana (Gv 2,1-12), anche qui compare un bisogno iniziale, che viene posto all’attenzione di Gesù, a cui segue un comando del Signore rivolto ai dodici, oggi, e ai servi a Cana. L’esecuzione del comando ricevuto coincide con il compiersi del “segno”: l’acqua versata è già vino; i cinque pani e i due pesci “spezzati” da Gesù e dai Dodici, distribuiti, sfamano la folla!
Tutti mangiarono a sazietà!” L’espressione rivela l’abbondanza della misericordia di Dio, sempre presente e sovrabbondante, che non si esaurisce mai e che “avanza” sempre! La misericordia divina non ha limiti, è senza misura, supera sempre ogni logica e schema umano, tracima sempre per dissetare la sete ardente e per sfamare la fame, che incessantemente rinasce nel cuore dell’umanità. “E furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste”. I pani e i pesci avanzati significano la ricchezza sovrabbondante ed inesauribile dell’Eucaristia, il sacramento dell’amore sacrificale di Gesù, sorgente che tracima dal Suo cuore e si effonde nei nostri I pezzi avanzati vanno raccolti dagli apostoli: ad essi viene affidato il compito di tenere aperto questo pasto ad altri partecipanti! Una mensa, dunque, che i discepoli di ogni tempo devono tenere imbandita ed aperta ai presenti e agli assenti, ai vicini e ai lontani che manifestano il loro bisogno di riconciliazione, perdono, comunione e salvezza!

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Ultimo aggiornamento: 21/06/2025 - 11:40

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