Santa Messa 50o Anniversario Sacerdozio Don Vincenzo Carnevale,  Paola 1 Agosto 2020

14a Domenica Ordinaria, 6 Luglio 2025

Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé In ogni città e luogo dove stava per recarsi
Gesù non solo chiama, istruisce e invia i missionari del Regno, ma, consegna loro anche le Indicazioni e le Modalità della Missione, insegnando e consegnando un vero e proprio Metodo Pastorale: i Settantadue sono mandati a due a due, non da soli: la Missione della Chiesa deve essere, prima di tutto, comunitaria, sinodale, diremo oggi! La prima missione è data dalla testimonianza di fraternità, di condivisione, di aiuto e sostegno reciproco, di persone che si vogliono bene, che si perdonano e si amano scambievolmente! “da questo vi riconosceranno se avrete amore gli uni per gli altri! ”Siamo così anche Noi? È questo lo stile di vita della nostra Comunità?
Ciascuno di noi, per mezzo del Battesimo, anche se in modo diversificato, è stato scelto e mandato a testimoniare ed annunciare “che il regno di Dio è vicino” e a portare pace e speranza in ogni cuore. Noi missionari, come il Battista Precursore, dobbiamo essere piccole lampade della vera Luce e umile voce che annuncia Cristo, Parola Vivente, Redentore e Salvatore del mondo, unica Via da seguire, unica Verità da conoscere, unica Vita che ricrea e rigenera a nuova creatura. L’unica missione dei Cristiani, che fanno la comunità-Chiesa, Corpo di Cristo, dunque, è quella di preparare i cuori ed aprirli all’accoglienza del Signore; l’unico “vanto” del discepolo missionario e l’unico fine della sua esistenza deve essere la Croce di Cristo Signore! L’unica sua gioia è portare, come Paolo, nel proprio corpo, i segni (stigmate) di Cristo.
Noi Battezzati in Spirito Santo, assimilati a Cristo Gesù, insieme e uniti a Lui, siamo mandati ad essere missionari dell’amore, della misericordia, della consolazione e della pace di Dio ad annunciare il Vangelo e a testimoniare che il Suo regno è vicino a noi. Inviati a due a due avanti a Gesù e sollecitati a pregare il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe.
Il decidersi per Gesù, radicale e definitivo, deve compiersi nell’ascolto della Sua chiamata ad essere ‘operai’ fedeli e generosi del Regno, inviati a preparare a Lui la strada e i cuori. Operai che vanno invocati nella preghiera con fiducia, come Dono del Signore. Nella preghiera, però, devo interrogarmi: “che cosa vuole il Signore da me?” “A quale missione mi sta chiamando ed io continuo a non ascoltarlo? Come posso invocare, infatti, dal Signore operai per la Sua messe, se io, per primo, mi pongo fuori da questa universale chiamata? Sarebbe come dire: “Chiama gli altri, Signore, tranne me”! Il Missionario è mandato ad annunciare sempre la speranza, la pace, la consolazione e la benedizione, un futuro migliore per quanti si fidano di Dio e, mai, scetticismo e disfattismo, vendette, punizioni, castighi (prima Lettura). Paolo, proseguendo il suo discorso sulla Chiamata alla libertà nell’amore, a vivere secondo lo Spirito e non secondo la carne, conclude che l’unico vanto per il cristiano deve essere la Croce e il Suo mistero, fonte unica della nostra salvezza (seconda Lettura).
La Missione, come la Vocazione, non è nostra iniziativa, non la scegliamo noi, perché è e resta dono di Dio, il quale, per amore di tutti, invia i Discepoli in missione a portare a tutti la Buona Notizia del Suo amore di Dio, i cui frutti sono la pace, la liberazione dal peccato, la Sua consolazione  e la promessa di una vita feconda e riuscita. Nella ferma convinzione e certezza che è Dio a trasformare il cuore dell’uomo ed è solo Lui a salvarlo, il Missionario deve essere sempre paziente e fiducioso, benevolo e magnanimo, senza cadere in facili e inconsistenti entusiasmi, ma, anche, senza mai lasciarsi bloccare da difficoltà, rifiuti e persecuzioni.
I Portatori dell’annuncio di pace, di consolazione e di speranza, infine, mai devono lasciarsi travolgere da facili entusiasmi, condizionare dai rischi e dai rifiuti  ma  la loro fede va accompagnata dalla pazienza e dalla ferma fiducia che solo Dio può introdurci a far parte del  Regno che si è fatto vicino a ciascuno di noi..

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Ultimo aggiornamento: 05/07/2025 - 10:16

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