Il Nuovo Avvento 2013
É tempo di Grazia, di Gioia e di Luce, non di tristezza e di assopimento!

Con Maria, La Donna Del Si, La Madre Accogliente, La Vergine Fedele, Andiamo, Insieme Con Lei, Incontro Al Signore (Salmo 121). Come Lei celebriamo l’Attesa ardente del Messia, alimentando la speranza e la fiducia nel Padre che lo manda nel mistero della nostra carne e della nostra storia. Viviamo l’Avvento (ad tendere!) e con Lei tendiamo verso Qualcuno che ci ama e perciò viene a salvarci: il Figlio di Dio, il Figlio Suo donato per noi! L’Avvento è per la vita cristiana tutto ciò che la primavera è per la natura: fa rifiorire di nuovo la vita spirituale. È un tempo opportuno, donato, offerto, Kairos, da non perdere per nessun altro motivo o altri interessi! È occasione favorevole ed unica per rileggere e rifondare la nostra storia ed intravedere “nuovi germogli” dei giorni futuri, sentire il desiderio operativo di Qualcuno che possa togliere il non senso dalla nostra esistenza. Il cammino dell’Avvento non è un percorso per vagabondi senza meta, ma, è la strada che percorre solo chi, con amore, con fede e speranza vuole accogliere finalmente nella sua vita il Signore Salvatore che è venuto, che viene e che verrà, il Cristo “lo Stesso ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8)! Fratelli, è ormai tempo di svegliarvi dal sonno! Il tempo sta davvero per scadere, i secondi stanno scorrendo, manca davvero pochissimo, affrettatevi, non perdete più il tempo prezioso (kairòs), siamo alla svolta decisiva per la salvezza che è “adesso” più vicina a noi ‘di quando diventammo credenti’ (nel Battesimo)! “Notte - Giorno” - “Sonno - Sveglia”: notte simbolo del male; giorno Luce; sonno, letargo della coscienza; sveglia, è ‘lasciarsi risuscitare’. Nella metafora dell’abbigliamento militare, Paolo c’invita, con la massima urgenza a: “svestirsi delle opere delle tenebre” (v 12) “per indossare le armi della Luce” (v 14), che vuol dire semplicemente e chiaramente, “rivestirsi del Signore Gesù Cristo” (v 14). Non semplice “imitazione”, dunque, ma profonda assimilazione e conformazione a Cristo (Gal. 3, 27). Tutto ciò, prosegue Paolo, è possibile solo se ci liberiamo dalle abitudini “dettate” dalla ‘carne’, dall’egoismo, cioè, dell’uomo ‘vecchio’ che deve dare posto al ‘nuovo', in un continuo conformarsi e assimilarsi a Cristo attraverso lo Spirito (cfr anche Col 3,9 e Ef 4,24). Tutta la nostra esistenza è attesa operosa e vigilante della Sua venuta, è ‘sano combattimento’ e lotta tra giorno - notte, veglia - sonno, affrontata con la luce e la forza della Parola, senza cedimenti e lassismi, senza compromessi e rimandi, ritardi o ritorni alle false compensazioni delle tenebre. La speranza della Sua venuta genera fiducia e ci educa alla piena accoglienza di Colui che viene a salvare, dal di dentro, la nostra umanità. La nostra Attesa, in questo nuovo Avvento 2013, la vogliamo vivere insieme con Isaia, il profeta che mantiene viva l’attesa fra i suoi; con Maria, la Madre, il modello sublime dell’accoglienza al Progetto di Dio; con il Battista, il Precursore, che invita alla conversione indispensabile per riconoscere e accogliere il Messia. Come voglio preparare il Natale nel mio cuore, nella mia famiglia, nella mia comunità e nella mia città? Chi attendo o cosa mi attendo? Come voglio vivere il tempo di grazia dell’Avvento? Chi fa il Natale o cosa non lo può mai fare?

 ANDIAMO, DUNQUE, CON GIOIA INCONTRO AL SIGNORE

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